Il cinema 3D sbarca a Palermo.
Il cinema Marconi è infatti il primo, e per il momento unico, cinema che si è attrezzato la visione di film in modalità tridimensionale.
Con lo scopo di far conoscere questa tecnologia ai palermitani, ieri il Marconi ha organizzato un matinèe proiettando uno dei primissimi film girati nativamente in 3D: Viaggio al centro della terra 3D di Eric Brevig.
Dopo aver pagato il biglietto, grazie alla promozione scontato del 50 %, mi sono stati consegnati un paio di occhiali dalla montatura vagamente nerd (!) dotati di lenti polarizzate trasparenti.
Ci accomodiamo nell’ampia sala che era riempita gia per la maggior parte (questo nonostante la proiezione avveniva di domenica mattina !) e dopo qualche minuto di attesa è cominciata la proiezione.
Ad occhio nudo le immagini appaiono chiaramente sdoppiate ma è inforcando gli occhiali che lo spettacolo comincia.
Per la prima volta si percepisce un vero senso di profondità: si ha una netta distinzione tra un piano focale e un altro e tutto questo permette una maggiore valorizzazione della profondità di campo.
Alcune scene sono state girate appositamente per sfruttare appieno il 3D: lo jo-jo che arriva dritto in faccia o il piranha che esce dall’acqua all’improvviso sono solo alcune delle scene che hanno fatto sobbalzare dalla poltrone. tutti i presenti in sala.
Tra le scene più belle c’è quella in cui il Prof. Trevor Anderson, interpretato da un simpatico Brendan Fraser, soffia su un soffione gigante: migliaia di petali si distaccano e cominciano a volteggiare verso lo spettatore… mai visto nulla di simile… era come se i petali fossero li a portata di mano. Davvero spettacolare.
L’unica nota dolente è rappresentata dal fatto che le lenti polarizzate abbassano leggermente la luminosità generale della pellicola: difetti di gioventù probabilmente.
Sulla qualità artistica del film c’è poco da dire: si tratta di un film destinato ad un pubblico di giovanissimi che non lascerà certamente alcuna traccia nella storia della cinematografia mondiale. E’ da considerare, più che altro, come una corposa dimostrazione di questa nuova forma di intrattenimento cinematografico che, se manterrà le sue promesse, ci riserverà grandissime sorprese nel prossimo futuro.