Photographer's Life

Ipse dixit.

Riporto un pensiero del maestro indiscusso della fotografia del secolo scorso: Henri Cartier-Bresson:

“Le scoperte della chimica e dell’ottica allargano il campo d’azione, sta a noi poi applicarle alla nostra tecnica per migliorarla. Ma si è sviluppato un vero feticismo in fatto di tecnica fotografica, che deve essere creata e adattata unicamente per realizzare una visione; è importante nella misura in cui dobbiamo impadronircene per rendere ciò che vediamo.
E’ il risultato che conta, la prova del reato che lascia la foto, altrimenti non si finirebbe mai di descrivere tutte le foto mancate o che esistono solo nell’occhio del fotografo. Il mestiere di reporter ha solo trent’anni, si è perfezionato grazie alle macchine piccole e maneggevoli, agli obiettivi molto luminosi e alle pellicole a grana fine molto sensibili realizzate per soddisfare le esigenze del cinema. L’apparecchio per noi è uno strumento, non un giocattolino meccanico.
E’ sufficiente trovarsi bene con l’apparecchio più adatto a quello che vogliamo fare. Le regolazioni, il diaframma, i tempi, etc., devono diventare un riflesso, come cambiaremarcia in automobile, e non c’è molto da commentare su queste operazioni, anche su quelle più complicate; sono enunciate con precisione militare nel manuale d’istruzioni fornito dai vari fabbricanti con l’apparecchio e la custodia in pelle. E’ necessario superare questo stadio, almeno nelle conversazioni. Stessa cosa per quanto riguarda la stampa. Nell’ingrandimento, bisogna rispettare i valori della ripresa e, per ristabilirli, modificare la stampa secondo lo spirito che prevaleva al momento della ripresa. Bisogna ristabilire il bilanciamento tra luce e ombra che l’occhio esegue automaticamente, per questo gli ultimi istanti della creazione fotografica si svolgono in laboratorio.
Mi diverte sempre l’idea che molte persone hanno della tecnica fotografica, e che si traduce nel gusto smodato per la nitidezza dell’immagine: è per la passione del minuzioso, dell’accuratezza, o forse sperano con questa illusione ottica di catturare la realtà più da vicino ? Sono in realtà lontani dal vero problema quanto quell’altra generazione che avvolgeva tutti i suoi aneddoti con il flou artistico”
HCB

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